BENESSERE, VALORE E IDENTITÀ: MINTEL DISEGNA IL FUTURO DEL FOOD
Cereal Docks Food guarda con grande attenzione alle evoluzioni e alle dinamiche che coinvolgono il settore alimentare, in particolare nel periodo attuale, caratterizzato da grande incertezza sul futuro e da cambiamenti epocali.
Essere aggiornati sulle ultime novità del settore oggi è più facile, anche grazie ai numerosi webinar e convegni on-line che approfondiscono le dinamiche dei mercati di tutto il mondo. È il caso del primo webinar del 2021 proposto da Mintel, società basata a Londra e specializzata in market intelligence. Ad inizio anno non poteva mancare un focus dedicato al nuovo ruolo che il comparto Food and drink e i marchi del settore alimentare sono chiamati a svolgere nel prossimo futuro.
Sono tre le principali aree individuate dagli analisti di Mintel su cui i prodotti Food and drink possono svolgere nuove funzioni nei confronti dei consumatori:
- Mitigare l’ansia prodotta dai lockdown,
- Fornire alle persone con incertezze economiche prodotti meno costosi ma altrettanto sani
- Aiutare le persone a superare l’isolamento sociale
Da qui, sono stati individuati tre trend drivers, cioè tre componenti fondamentali che guidano il processo di cambiamento del settore:
1 – IL BENESSERE una rinnovata attenzione al benessere, non solo fisico ma mentale e psicologico;
2- IL VALORE nuove modalità per far percepire ai consumatori dei benefits tangibili;
3- L’IDENTITÀ possibilità inedite per i marchi di costruire relazioni sociali.
Approfondiamo brevemente questi nuovi aspetti che guideranno le attività delle aziende alimentari.
- IL BENESSERE: FEED THE MIND
Il mondo dell’alimentazione ha sempre cercato di soddisfare le esigenze nutrizionali e psicologiche dei consumatori, ma tutto questo oggi è notevolmente amplificato. COVID-19 ha incoraggiato i consumatori a desiderare una maggiore salute e benessere, fisico ma sempre più anche mentale e psicologico. Se dal punto di vista fisico l’attenzione è sempre puntata sull’acquisto di prodotti sani, sicuri e di qualità, da quello mentale possiamo notare la riscoperta di una serie di “rituali” avvenuta durante la pandemia: una serie di attività che precedentemente erano tipiche di alcune nicchie di mercato hanno ripreso piede in modo massiccio: dalla panificazione alla preparazione di dolci, passando per il caffè e arrivando perfino alla riscoperta del piacere di lavare i piatti manualmente.
- IL VALORE: QUALITY REDIFINED
A subire una sorta di rivoluzione è l’idea stessa di valore: che viene ridefinita acquisendo nuove declinazioni del concetto di qualità. Ad assumere un extra valore oggi è ad esempio anche la capacità dei marchi di saper aiutare il consumatore a passare il tempo in casa, proponendogli delle attività per passare il tempo e interagire. Un trend che ha riguardato anche i prodotti essenziali, che stanno cercando di innovarsi per ricercare nuove possibilità di generare valore, ad esempio migliorando freschezza, qualità o shelf-life dei prodotti, e prestando molta attenzione ad una comunicazione più precisa e dettagliata delle loro innovazioni. Se ben comunicate, infatti, queste innovazioni possono spingere i consumatori ad accettare differenze di prezzo rilevanti in alcune categorie merceologiche, ma per farlo è fondamentale che i marchi siano trasparenti nel giustificare correttamente un prezzo maggiore raffrontandolo con i vantaggi che il prodotto assicura.
- L’IDENTITÀ: UNITED BY FOOD
Il cibo è un vero e proprio sistema di segni, che comunica aspetti della personalità, della cultura e delle emozioni e in quanto tale è una forza formidabile in grado di creare community e socialità. I marchi del settore hanno fatto molti passi avanti per stimolare i consumatori ad esprimersi e coinvolgerli in modo sempre più attivo nel design dei prodotti. Il prossimo passo vedrà i brand alimentari impegnarsi sempre di più anche per favorire la creazione di community on-line, ma anche off-line. Unire e creare relazioni tra persone con lifestyle e interessi simili può essere un’opportunità rivoluzionaria per il settore, che potrà proporre loro non più un semplice prodotto, ma anche una serie di attività, workshop, presentazioni, mostre, spazi a contorno che daranno la possibilità alle persone di esprimersi e confrontarsi con gli altri, contribuendo a far crescere e sviluppare la community. Oltre a interessi e preferenze comuni, i brand possono favorire anche i consumatori ad impegnarsi per diventare parte di quel cambiamento che auspicano di vedere, ponendo in questo caso come elemento cardine della community, non tanto le preferenze commerciali delle persone, ma una serie di azioni eticamente condivise da alcuni gruppi sociali.